LE SENSAZIONI DELL’ANIMA
Ho immaginato un corpo squarciato con violenza e l’anima,
di colpo ferita da luce, tentare impaurita di trovare riparo,
blaterando parole nell’oscurità parziale del suo guscio distrutto.
L’opera è composta da due sezioni, la prima arrugginita per raccontare
la luce ed una blu per rappresentare il rifugio dell’anima.
I punti di sutura fra le due parti sono il tentativo dell’anima
di rimanere ancorata alla propria persona.
Questa è un’interpretazione personale nata da pensieri di passaggio.
Non conoscevo ancora nulla di Korotkov.
“KOROTKOV”
Ruggine su lamiera nera, base in MDF | Quadro 65×65 cm
Konstantin Korotkov
Approfondendo questa mia teoria mi sono imbattuto in Konstantin Korotkov, scienziato russo direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, che avrebbe fotografato l’esatto momento in cui l’anima lascia il corpo. L’alone azzurro nell’immagine sottostante rappresenta il momento in cui, secondo lo scienziato, l’anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il soggetto, diviene rosso. Lo scienziato ha affermato che le immagini da lui ottenute dimostrerebbero che l’anima ritorna più volte nel corpo, specie in caso di morte violenta o improvvisa, come se manifestasse uno stato confusionale e ritornasse nel corpo nei giorni seguenti alla morte. Per Korotkov più la morte è improvvisa e non naturale, più l’anima resta a lungo vicino al corpo, quasi stentasse ad accettare l’improvvisa separazione.
Le molteplici affinità fra la mia ispirazione privata e gli studi di Korotkov, mi hanno contemporaneamente affascinato e intimorito. E ancora oggi non so cosa pensare.